


Le Comte Targhetta d'Audiffret était une personnalité connu et incontournable de Venise... ...
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Voici l'article du Gazzettino annonçant le décès du Comte (y a t'il quelqu'un parmi nous qui pourrait nous le traduire où en faire un petit résumé) :
UN PERSONAGGIO POLIEDRICO, ANIMATORE DELLA COMPAGNA DE CALZA I ANTICHI
La scomparsa del conte Targhetta, anima d'artista
Domenica scorsa si è spento all'ospedale dei Santi Giovanni e Paolo, dov'era ricoverato da alcuni giorni, il conte Emile Targhetta d'Audiffret, priore onorario della Compagnia de Calza "I Antichi". Il conte aveva 94 anni. Al suo capezzale, il fidato Michele, che per tanti anni lo ha amorevolmente accudito, e l'amica Sandra "Donna Lucrezia" Vigarani in rappresentanza della Compagnia de Calza. «Gli Antichi manifestano il loro cordoglio - ha scritto in un comunicato a nome dell'associazione culturale veneziana il procurator grando Luca "Colo de Fero" Colferai- per la perdita del più brillante rappresentante della Venezia cosmopolita e serenissima, aristocraticamente esuberante e fantasiosa, mai doma nonostante la sopravanzante volgarità del presente».
Nato a Nizza da una nobile famiglia italo-francese ma veneziano di adozione, il conte Emile si divideva tra il suo palazzo sulle Fondamente Nuove, nella città che aveva scelto come suo luogo di elezione, e la sua casa di Sanremo, sulla Riviera Ligure, dove specie negli ultimi anni si ritirava nella stagione più fredda per sottrarsi ai rigori dell'inverno. Spirito amabile, ironico e giocoso, era artista geniale e di talento. Pittore vedutista alla maniera dei grandi maestri del Settecento veneziano, raffinato decoratore di interni e sarto provetto, aveva confezionato negli anni, rigorosamente a mano, una personalissima collezione di sfarzosi abiti d'epoca e di mirabolanti copricapi ispirati a imperatori e ambasciatori e ai grandi personaggi della storia, dal Re Sole a Napoleone Bonaparte. Amava indossarli soprattutto in occasione di feste e spettacoli del Carnevale veneziano, quando i suoi originalissimi personaggi popolavano calli e campielli, affollavano i palchi del Gran Teatro La Fenice e i divanetti dell'amatissimo Caffè Florian, e animavano le serate private (memorabili le sue sfilate) e gli spettacoli pubblici della Compagnia de Calza, ai quali ha partecipato assiduamente, prendendo parte anche a tutte le tournée all'estero, da Parigi a Lille, da Berlino a Monaco di Baviera. Il suo impareggiabile estro ha ispirato anche alcune delle invenzioni più riuscite degli Antichi, come quella dei Gemellini Casanova, creati a sua immagine e somiglianza.
Era stato anche attore in gioventù, e aveva partecipato a numerosi film storici in costume. Notissimo a Venezia, a Parigi era venerato come un'icona. Recentemente era stato celebrato dal famoso settimanale francese "Figaro Magazine" che gli aveva dedicato la copertina e il servizio centrale che raccontava la sua vita. Colonna portante degli Antichi per 27 anni, il conte Emile ha formato per lungo tempo sui palcoscenici della Calza, insieme alla Contessa Mafalda Malpighi, anche lei recentemente scomparsa, una coppia insuperabile. Incarnava perfettamente l'anima aristocratica della Compagnia de Calza che sapeva integrarsi appieno con l'anima popolare degli Antichi, dove il nobile scendeva in piazza accanto al gondoliere, l'avvocato al macellaio, l'antiquario al netturbino. «È una perdita grave e dolorosa - ha commentato il gran priore degli Antichi, Roberto "Bob R. White" Bianchin - e non solo perché il conte Emile era un personaggio unico e inimitabile. Ma perché ci ha dato molto come persona, oltre che come artista. Ci resteranno le sue storie, i suoi aneddoti, i suoi modi di dire. E la sua grandissima lezione di civiltà ». I funerali si svolgeranno domani alle 11 nella Basilica dei Santi Giovanni e Paolo, e saranno celebrati dal Parroco, Padre Angelo.
(Article paru dans l'édition de Il Gazzettino, du mardi 15 juillet 2008)